Recensioni

Guanti – Falcao

Quando ho letto per la prima volta il titolo della canzone che andrò a recensire in questo articolo, mi sono subito chiesto: “Di cosa si parlerà? Di un guanto di sfida o di un guanto bianco, che accarezza e tratta vellutatamente ed in modo raffinato?”.

La risposta che il brano mi ha dato, secondo la mia personale interpretazione, è che si parla di un guanto di sfida.

Falcao parla infatti di tutta la propria disillusione di fronte alla vita: sembra uno che fino ad ora ne ha passate tante, che ha vissuto molte delusioni sulla propria pelle.

Inoltre, appare come una persona che non ha un giudizio pienamente positivo su ciò che ha fatto finora nella propria vita, perché dice all’immaginaria interlocutrice, che sembra essere la sua ragazza, che lui è “Il peggio del peggio del peggio sul mercato”. Ma, subito dopo quest’affermazione, che può sembrare forte e piena di amarezza, ce n’è un’altra che fa intravvedere uno spiraglio, una possibilità di reagire e cambiare in modo positivo la propria vita.

L’artista dice infatti che non ha intenzione di svendersi all’asta, che mostrerà (altra espressione piuttosto forte) il proprio terzo dito a chi gli ha fatto del male e lo ha disilluso. Lui ha un sogno nella vita, che non descrive all’interno della canzone, ma che presumo essere quello di sfondare nel mondo della musica, e non vuole che quelli che chiama genericamente “loro” ci giochino e continuino a prenderlo in giro.

Lui si arma quindi di uno specialissimo paio di guanti, per dimenticare il passato o per comunque trovare un senso in qualche modo positivo alle cose che gli sono successe: il paio di guanti che lo aiuterà non può che essere quello della musica. Grazie ad essa, potrà essere in grado di prendersi le sue rivincite, di avere la sua “vendetta” verso chi lo ha trattato male e deluso.

La cosa buona che secondo me emerge dal testo è che Falcao non ha la minima intenzione di rinunciare ai propri sogni: significativo in questo senso è il ritornello del brano, che afferma che “i sogni ce li hanno in tanti, è dura quando si diventa grandi, ma né contanti né contatti è la musica che mi fa da guanti”.

Sembra quasi che lui non voglia aiuti esterni e che non esprima la propria arte per soldi, ma che lo faccia perché ha un sogno, che diventa sempre più duro da realizzare man mano che si prosegue la propria avventura nella vita, ma che può essere realizzabile se si combatte con gli avversari che si presentano sul ring dell’esistenza con i guanti della musica, che in questo caso appare come l’unica ancora di salvezza per il nostro artista.

Si percepisce come detto un forte senso di disillusione verso la vita, ma Falcao ha visto sorgere il sole anche nelle notti più buie, quando la vita lo ha deluso, e vorrebbe scacciare tutte le proprie paure, ma ha solo la musica a fargli da paracadute, per non rischiare di farsi male nella sua rapida discesa verso quello che mi viene da chiamare come “inferno”.

Dopo quello che sembra uno spiraglio di luce, riappare ancora il sempre presente senso di disillusione verso la vita, perché l’artista dice, sempre a quella che appare essere la sua ragazza, che non ha i soldi per comprare il suo sogno più grande e che sua madre gli ha detto che la felicità non è in vendita, ma bisogna conquistarsela. Falcao sembra sentirsi sempre un po’ inadeguato rispetto alle cose della vita, fuori tempo, fuori orario: fa fatica ad esternare la propria infelicità, si tiene dentro tutto il freddo che sente.

Guardare in faccia la realtà per lui è piuttosto doloroso, in un mondo fatto di vipere: pare proprio che percepisca che non ha nulla per cui valga la pena di vivere, ma, anche in questo caso, appare uno spiraglio di luce, perché afferma che, se le sue parole potranno essere libere, non sarà più difficile tornare a ridere. Anche se potrà far male all’inizio, ci sarà sempre la musica a fargli da guanti.

Il segreto sta anche nel sapersi lasciare andare, farsi trasportare dal fluire e dallo scorrere della vita, senza opporre resistenza: condizione assolutamente necessaria per poter fare questo è avere qualcosa per cui vale la pena vivere.

La base musicale della canzone è anche qui piuttosto essenziale, scarna, formata da una linea melodica di chitarra acustica, a cui si sovrappongono degli effetti e dei suoni elettronici, in un misto di tradizione ed innovazione, in un genere che oserei definire un mix di rap e pop.

Mi ha colpito molto la voce di Falcao, che mi è sembrata sicura e capace di mostrare il miscuglio di sentimenti presente nel suo cuore, organo nel quale la delusione per ciò che si è subito nella vita combatte con la voglia di emergere, con un forte senso di rivalsa, che si può esprimere solo attraverso la musica.

Si sente subito quando un artista è sotto l’ala protettrice di un vocal coach: Falcao mostra una voce già matura, pronta per affrontare ogni tipo di sfida canora e per mostrare ogni genere di sentimento, attraverso la sua espressione esteriore, fatta di una lucida interpretazione di un brano e della capacità di modularsi in base alla sensazione che in quel preciso momento è necessario esprimere.

Anche in questo caso, le parole servono come sfogo, come mezzo per esternare tutto il “freddo” (come lo definisce l’artista) che si ha dentro l’anima, senza trascurare dei momenti di luce, di speranza, in una vita che fino ad ora si è caratterizzata più per le delusioni che per i momenti di reale felicità.

Penso che già il fatto di essere consapevoli di avere la musica come guanto per affrontare la battaglia sul ring della vita sia un buon passo nella giusta direzione.

Auguro a Falcao un prosieguo della carriera molto più luminoso di quello che è stato finora, perché mi sono accorto che lui crede fermamente nel potere della musica di alleviare le ferite dell’anima e di dare la forza per uscire dalle difficoltà.

Per quando lui possa metaforicamente “precipitare”, avrà sempre con sé il paracadute della musica per atterrare senza farsi male. Auguri.

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