Ah, la musica moderna, ah i giovani di oggi. Per uno come me, abituato ad ascoltare prettamente musica rock del passato, recensire il pezzo dell’accoppiata OrgVsm e Teodor risulta un fatto perlomeno “inusuale”.
Nonostante l’evidente orientamento della canzone verso il nuovo, l’attuale, è presente una breve, ma significativa, introduzione di pianoforte, segno che esiste comunque nei due giovanissimi un attaccamento agli strumenti per così dire “tradizionali”.
Il testo è molto denso, perché il messaggio che i due vogliono comunicare è ricco di sfaccettature e sfumature, e possiede l’intensità che solo un amore in giovane età può provocare.
Il concetto cardine del brano è la capacità di rinascere, simboleggiato dal celebre monumento romano che dà il titolo al brano stesso. Come il Colosseo ha resistito alle intemperie e non è crollato sotto il peso dei secoli, una persona può superare una delusione amorosa e cercare di ricominciare a vivere, ritrovando la voglia di affrontare la straordinaria avventura rappresentata dalla vita di ogni giorno, la cui bellezza può essere ritrovata e riscoperta in ogni momento.
Il flow di OrgVsm è molto rapido e serrato e non lascia all’ascoltatore il tempo di respirare, talmente è ricco di parole e significati: non si può dire che il cantante del brano abbia bisogno di suggerimenti, di consigli su come chiedere scusa alla persona con cui ha condiviso una storia d’amore, che sembra ormai finita.
La voce mi sembra in qualche modo “artificiale”, robotizzata: credo che la produzione abbia agito anche su di essa, rendendola maggiormente assimilabile alla base musicale su cui canta, la quale è estremamente moderna ed in linea con le tendenze musicali attuali, in fatto di musica trap e hip hop. Ci sono comunque anche delle parti di canzone in cui diventa più melodica, dimostrando di poter essere gradevole ed apprezzabile.
Quello che mi stupisce maggiormente è la maturità con cui un ragazzo così giovane sa affrontare una situazione estremamente complessa e articolata come la fine di una storia d’amore, trovando le parole giuste per provare a chiedere scusa e a ricominciare tutto da capo, lasciandosi alle spalle gli errori del passato.
Come ho accennato all’inizio del mio pezzo, questo tipo di musica risulta piuttosto ostica per le mie orecchie, abituate a ben altro tipo di melodie. Devo comunque riconoscere che il talento compositivo e da paroliere ci sono, poiché l’ascoltatore viene letteralmente investito da un flusso costante e continuo di parole, da un vero e proprio tzunami di sentimenti e sensazioni.
Per quanto riguarda il video, l’immagine che più ho apprezzato è quella in cui il protagonista del brano si guarda nello specchio e non vede riflessa la propria immagine, bensì quella della ragazza che ama: mi è sembrata molto poetica ed evocativa, segno di un amore che non dovrebbe finire mai, nonostante sia stato messo a dura prova dalle bugie e dalle cattive azioni del ragazzo.
Il video mostra molte volte il protagonista maschile della canzone davanti ad un bicchiere di vino rosso, quasi volesse affogare nell’alcol il dispiacere e le ferite che la storia che ha vissuto gli ha provocato nell’anima e nello spirito.
Sempre nel video, si può notare come le movenze di OrgVms siano piuttosto mature, quasi da rapper consumato: egli esibisce tutto il repertorio di gesti tipico dei maggiori esponenti di questo genere, dimostrando appunto ancora una volta una certa maturità.
Non sapremo mai se lui è riuscito a ricucire lo strappo con la propria ragazza: una delle ultime scene mostra lei che se ne va, accompagnata dallo sguardo malinconico di lui, che appoggia sconsolato una mano al vetro di una finestra.
Trovo comunque che sia una cosa bella che dei ragazzi così giovani decidano di esprimere attraverso la musica (se di musica nella sua concezione classica si può parlare in questo caso) i sentimenti e lo struggimento che episodi di vita vissuta hanno provocato nel loro animo.
Pur non essendo il mio genere preferito, gli riconosco una grande forza comunicativa, una grande capacità di esprimere emozioni e sensazioni appartenenti alla vita reale e riversate nel testo di una canzone.
Mi piacerebbe che la voce di OrgVsm venisse messa alla prova attraverso una canzone più melodica e strumentale, per vedere se la sua intonazione ed il suo carattere riescono ad emergere anche in un altro tipo di brano.
Alla fine di tutto questo discorso, posso concludere dicendo che la canzone mi è sembrata comunque qualcosa di autentico e sincero, cosa che al giorno d’oggi è sempre più difficile trovare, specialmente in artisti così giovani.
Ritengo che questo fatto sia una buona base di partenza per realizzare qualcosa di più grande, che possa restare nelle menti di un maggior numero di ascoltatori e di colpire l’animo di un gruppo più ampio di persone, maggiormente avvezze ad un tipo di musica diciamo più “tradizionale”.
Posso sicuramente fare i miei complimenti alle intenzioni, che si sviluppano in un brano che alla fine risulta comunque gradevole e scorre veloce dall’inizio alla fine, riuscendo a comunicare perfettamente il messaggio di cui vuole farsi portatore: tante volte scopriamo la vera importanza di ciò che abbiamo vissuto proprio quando lo abbiamo perso, proprio quando tutto questo sembra essere finito. Ma il Colosseo ci insegna che si può sempre tornare alla vita, resistendo alle prove che essa ci fa affrontare e superandole.