Recensioni

Pensando che – Chiara Lena

Una voce che sa blandire dolcemente, ma che sa anche graffiare e prendere a schiaffi. Mettiamola in una canzone d’amore e il gioco è fatto.

Non si tratta comunque di una canzone d’amore classica, perché di solito questo genere di brano celebra la bellezza di questo sentimento, la sua capacità di illuminare la vita di chi lo vive in prima persona.

Nella canzone “Pensando che” si parla di un amore idealizzato, non corrisposto, unilaterale, nel quale l’autrice prova ad immedesimarsi, per descriverne le sensazioni e le emozioni che fa provare.

Come ho detto, la voce della giovane Chiara Lena è molto duttile, perché fa vibrare le corde del cuore con la sua dolcezza all’inizio della canzone, per poi diventare grintosa, quasi urlata nella seconda parte, quando il cantato si fa quasi disperato, perché sente che il proprio amore non viene corrisposto e si trasforma in una supplica, in una preghiera, in un’invocazione all’ascolto.

La base sonora al centro di tutto questo è molto melodica, soft, con una chitarra acustica che accompagna il canto, e una linea ritmica regolare, senza particolari variazioni e sussulti.

Analizzando un po’ il testo, si nota che il sentimento di disperazione per l’amore non corrisposto non viene celato, anzi, viene messo in evidenza e diventa il fulcro centrale del brano.

In una mattina che sembra come tutte le altre, la protagonista del brano, che possiamo far coincidere con Chiara, vede arrivare il proprio amato e utilizza la figura retorica dell’ossimoro per descriverne l’atteggiamento, parlando di buffa serietà, accostando quindi due termini apparentemente contrastanti, opposti.

Lei sorride pensando che nella vita ci possono essere momenti splendidi, lui le sorride di rimando e lei arrossisce, senza sapere che la visione dell’amato le crea confusione: lei si immerge nei suoi pensieri, cercando di capire se anche lui pensa a lei.

La protagonista della canzone si sente bene accanto a quello che percepisce come il suo lui, chiedendosi però se c’è posto per lei nel suo cuore, che si nasconde, le cui emozioni fanno quindi fatica a rivelarsi in modo chiaro.

Devo dire che mi piace il modo in cui Chiara descrive le emozioni e le sensazioni che prova e le caratteristiche dei suo amato: prendendo come scusa l’aria che si scatena prima di una tempesta, descrive i capelli di lui che si scompigliano, dicendo che sono perfetti e belli, arrivando a dire che il suo amato è senza difetti, per poi correggersi leggermente, dicendo che ama anche quelli, come ama i suoi occhi e la sua bocca che si incurva, chissà se in un sorriso. L’espressione che la cantautrice usa poi è piuttosto efficace, perché parla di un’esplosione di farfalle che non sa come fermare: spesso si dice che, quando si ama qualcuno, si sentono le farfalle nello stomaco.

Come poco prima, il dubbio si insinua nei pensieri della protagonista del brano, perché lei sembra convinta che lui non la vedrà mai come lei vorrebbe e che quindi è destinata a continuare a chiedersi se c’è posto per lei nel cuore dell’amato.

Si passa poi ad una sorta di esortazione sotto forma di implorazione e preghiera, con la canzone che sale di tono: lui non deve più nascondersi, perché probabilmente questo gli porterà dei rimpianti, deve cogliere ogni minimo istante, deve sapere che è speciale, perché è proprio il ragazzo che lei sogna.

La canzone si conclude esprimendosi in modo più grintoso, permettendo alla voce di Chiara di mettere in campo tutte le proprie potenzialità, che a mio parere sono notevoli, perché lei riesce a raggiungere delle altezze molto significative e dirompenti.

Si può dire che la storia della canzone non si conclude in modo definitivo, perché alla fine resta sempre il solito dubbio: Chiara si chiede se c’è posto per lei nel cuore del suo lui, che si sente meglio accanto a lui, pur sapendo bene secondo me che le possibilità di fare breccia nell’animo del suo amato sono scarse, anche se lui le sorride, le va incontro, ma il suo cuore continua a nascondersi, senza rivelare cosa ha dentro.

Si capisce che la sola visione di lui provoca in Chiara dei sentimenti molto forti: come detto, l’autrice parla di farfalle nello stomaco, del fatto che si è persa nei pensieri dell’altro, che non si ricorda più che giorno sia.

A livello melodico e musicale, come detto, la canzone diventa interessante man mano che si sviluppa, concludendosi con un piccolo assolo di chitarra, che va sfumando: si può quindi affermare che anche sotto questo punto di vista il brano lascia le cose in sospeso, creando un senso di aspettativa, di sospensione, di indeterminatezza.

Cosa ci resta alla fine? Un canzone di buon pop melodico, che va in crescendo man mano che si sviluppa, sia per quanto riguarda il cantato, che per quando concerne la melodia.

Il testo sorprende perché, pur trattandosi di una canzone d’amore, essa non ne celebra lo splendore, la luce che porta nelle vite delle persone, ma al contrario parla di una situazione in cui questo sentimento è unilaterale, non viene corrisposto a quanto sembra: l’amore è una cosa che allo stesso tempo mantiene in vita, sostiene, alimenta la protagonista del brano, e che contemporaneamente crea delle illusioni, delle speranze che sembrano mal riposte, dei pensieri che sembrano essere felici, ma che poi si rivelano essere illusori.

Parlando di Chiara, si può dire che a livello canoro il talento c’è sicuramente e che la voce appare già matura per affrontare brani più complessi.

Chissà se ci sarà mai una continuazione, una seconda puntata della canzone “Pensando che”: a mio parere, potrebbe rivelarsi una cosa bella, un modo per chiarire tutti i dubbi che la prima puntata ci ha messo nella testa.

Staremo a vedere: sono quindi molto curioso di ascoltare le prossime produzioni dell’artista, per capire se il suo amore verrà corrisposto o se rimarrà qualcosa di idealizzato, presente solo nei sogni e nelle aspettative della protagonista femminile dei suoi brani.

Secondo me questa è proprio la forza della canzone, il fatto cioè di creare aspettative, ma di non fornire una soluzione definitiva alla situazione che viene descritta. Di solito, se si hanno dei dubbi su qualcosa, si va ad approfondire, e quindi l’intenzione alla base del brano mi sembra piuttosto azzeccata: ci sarà una prosecuzione di questa tormentata storia d’amore? Come si dice, ai posteri l’ardua sentenza.

 

 

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