Pensieri & Parole

Una bella discussione sul rock

Devo ammettere che non mi capita spesso di farmi delle belle ed intense chiacchierate sul rock e sui suoi vari sottogeneri. Quando mi succede, quindi, non posso che esserne contento.
Molto recentemente, mi è capitato di fermarmi ad uno dei vari baretti che ci sono nel Paese in cui vivo, perché ho visto che c’era lì uno dei miei ex compagni di classe delle medie. Dopo averlo salutato ed aver parlato del più e del meno, siamo entrati nel bar per bere qualcosa e proprio mentre ci serviva, il gestore, vedendomi con le cuffie alle orecchie, ha iniziato a parlare di musica, ma non della musica che va per la maggiore adesso, quella che dopo un anno al massimo non ti ricordi più che esiste, ma della Musica con la M maiuscola, quella cioè che va dagli anni ’60 agli anni ’80 e ’90.
Come potete immaginare, i gruppi citati sono stati una miriade: sono poi rimasto stupito da tutti gli aneddoti che il proprietario del bar ha elencato, relativi ai tanti concerti a cui ha partecipato. Dal canto mio, ho fatto valere il mio immenso amore per i Led Zeppelin ed il fatto che abbia assistito per due volte ad un concerto degli AC/DC, rispettivamente a Milano nel 2009 e ad Imola nel 2015.
Non c’è che dire: chiacchierate del genere rinfrancano lo spirito e danno speranza, perché fanno capire che esiste ancora qualcuno che ama la musica che amo io e che condivide i miei stessi gusti. Il mio ex compagno di classe, poi, non è stato zitto ad ascoltare, ma è intervenuto abbastanza spesso, dicendo che ha avuto un periodo in cui ascoltava solo heavy metal e citando i Nirvana come una delle band più rivoluzionarie degli anni ’90 ed aggiungendo che hanno inventato un nuovo genere, cioè il grunge.
I secondi, i minuti e le ore sono quindi volate: mi pare di essere arrivato al bar verso le nove e mezza e di essere tornato a casa poco prima delle undici. Abbiamo approfittato del fatto che il bar era poco affollato, così abbiamo potuto sederci tranquilli fuori all’esterno e chiacchierare senza problemi.
Sono convinto che dopo aver creato persone come il gestore del bar, sia stato buttato via lo stampo, perché non riesco a trovare, o comunque faccio molta fatica a farlo, amici con cui posso parlare liberamente della mia passione per il rock. Fortunatamente, la mia migliore amica, che abita a Milano, è piuttosto appassionata di musica, e le volte che ci capita di parlare di persona o via WhatsApp, ne esco gratificato, dato che anche lei condivide la quasi totalità dei miei gusti personali, ad eccezione del blues, perché dice che la annoia. Io le ripeto sempre che non è musica per tutti, ma per palati fini, che sanno e riescono a comprendere una musica che è nata nella sofferenza ed ha parlato di questa sofferenza, per riscattare un popolo dalla schiavitù e per rendere il mondo consapevole della sua esistenza.
Ma torniamo alla discussione al bar: quel giorno aveva fatto molto caldo ed anche la sera era piuttosto afosa, ma questo non ci ha impedito di discorrere per un bel po’ di tempo sulla musica che secondo me ognuno di noi dovrebbe ascoltare, per non perdersi tutto un mondo fantastico, fatto di perle musicali rare ed inimitabili, uniche nel loro genere.
Mi ha inoltre impressionato molto il fatto che Il proprietario del bar abbia detto che a volte di notte si mette lì ad ascoltare la sua musica preferita, senza accorgersi del passare del tempo: ha detto che a volte ha provato ad ascoltare musica fino alle quattro di notte, ed alle sei di mattina doveva svegliarsi. Ma ci ha aggiunto un bel chissenefrega, perché intanto aveva passato delle ore insieme ad una compagna che non ti lascia mai solo, che ti dona emozioni forti e ti si attacca alla pelle, senza staccarsi più. Devo ammettere che, da parte mia, non ascolto mai musica a tarda notte, al massimo resto sintonizzato su Radio Freccia fino a mezzanotte e mezza, ascoltando l’inizio della trasmissione “Rebel Yell”, per poi dormire.
Oggi sono ripassato dal bar, perché c’era un altro mio amico, che ha concordato con me che la musica è una delle cose più belle che esistano a questo mondo e mi ha fatto i complimenti per la mia cultura musicale. Ho strappato al proprietario del bar una promessa, che cioè, una sera in cui il bar sarà relativamente vuoto, perché stasera era piuttosto pieno, riprenderemo il discorso da dove l’abbiamo terminato la volta scorsa, andando a riprendere gruppi che, alla maggior parte della gioventù moderna, non dicono assolutamente nulla, e questo è un peccato. Fortunatamente, oggi volta che c’è un concerto rock in Italia, esso registra il tutto esaurito, segno che ci sono ancora delle generazioni che sono cresciute con la musica giusta, o almeno con la musica che io ritengo sia quella giusta.
Mi è venuto da sorridere quando il gestore del bar stasera ha detto che, durante la discussione dell’altro giorno, gli è venuto un flash e si è ricordato dei Def Leopard, un gruppo heavy metal degli anni ’80 a cui da tempo non pensava più.
Come ho già detto, discussioni del genere mi rigenerano l’anima e lo spirito: è un peccato che non mi capiti così spesso di farle.
Comunque, da un po’ di tempo sono iscritto a vari gruppi rock di Facebook, in cui posso esternare la mia passione e condividerla con gli altri membri, formando una comunità unita negli intenti. Inoltre, attraverso questo blog, cerco di diffondere la mia cultura musicale e la mia esperienza autobiografica con la musica, per cercare di incuriosire le persone e trainarle verso i generi che amo di più. Non è sempre facile, devo ammetterlo, perché tanti usano Facebook solo per divertimento e pubblicare i miei articoli su questo social network non sempre dà i risultati sperati, ma io non demordo e continuo nella mia opera di sensibilizzazione. Fortunatamente, ogni tanto sento qualcuno che mi dice: “Bello il tuo blog” e questo mi dà molta soddisfazione. Ci sarà sicuramente qualcuno che legge i miei articoli, anche se io non ho molte volte modo di appurarlo, se non di persona. L’importante è che scrivere sul mio blog mi dia soddisfazione e mi dia piacere, poi se è seguito tanto meglio, ma questo non è il mio intento principale, che resta quello di divertirmi a parlare di musica e di esprimere quello che sento dentro ogni volta che la ascolto.
Stasera devo quindi dire grazie al proprietario del bar ed al mio compagno delle medie. Speriamo vivamente che occasioni come questa si ripetano ancora.

Condividi questo articolo

Invia una risposta

Il tuo indirizzo mail non verrà reso pubblicoI campi richiesti sono contrassegnati *