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Ti dedico questa canzone – Matteo Viano

Fin dal titolo, appare chiaro che si tratta di una canzone d’amore: questo mi ha ricordato un po’ quello che sono solito fare su Facebook, cioè dedicare una canzone alle persone che considero speciali o che compiono gli anni quello specifico giorno. Secondo me, il fatto di dedicare una canzone a qualcuno è una manifestazione d’affetto e un segno di riconoscenza grandissimo e mai banale, perché la musica è capace di arrivare là dove magari le parole non riescono a giungere, anche se ovviamente una canzone è fatta anche da un testo, ma è la combinazione di quest’ultimo con la linea melodica a creare l’atmosfera giusta.

Mi è sembrato un brano fresco, moderno, ben arrangiato e ben prodotto, fatto da accordi di pianoforte, a cui si accompagnano sonorità elettroniche e un beat che a tratti ricorda quello del genere rap.

C’è un punto della canzone, verso la fine, in cui si crea per un attimo un senso di sospensione, di attesa: questo secondo me contribuisce a dare completezza al brano, perché credo sia una cosa molto bella riuscire a creare in chi ascolta dei momenti, anche brevi, di riflessione, in cui tutto sembra sparire per un attimo e dissolversi, per poi riprendere con maggior forza e maggior vigore.

Se guardiamo poi al testo, ci accorgiamo subito che si parla di una donna, che a mio parere si sarà sentita profondamente coinvolta dalla canzone e gratificata dall’affetto che il cantautore ha cercato di dimostrarle.

Quando lei, dopo aver sciolto i propri capelli, immagine questa piuttosto sensuale, comunica a lui i propri sentimenti e le proprie sensazioni, il nostro Matteo si sente sorpreso, come se fosse sempre la prima volta: questa comunicazione resta ben impressa nella sua mente, tanto che non riesce più a scordarsela.

L’autore prosegue poi parlando di una grande qualità che secondo me dovrebbe possedere qualsiasi persona per far funzionare un rapporto amoroso, cioè la capacità di accettare i difetti dell’altro, riuscendo anche ad andare oltre, cancellando i momenti in cui lui dice di non farcela più, e dedicandosi anima e corpo a sostenerlo e aiutarlo, ripartendo dalle situazioni belle e felici, e facendo scomparire quelle che possono apparire più pesanti e difficili da sopportare.

Matteo si sente quindi in dovere di ringraziare la persona che gli è stata vicino, che gli ha dedicato tanto del suo tempo, e lo fa nel modo più bello, dedicandole cioè una canzone.

Ho trovato molto interessante che la canzone sia partita senza un beat di sottofondo, che si è attivato in un momento particolare del brano, per dare un maggior sotegno al messaggio comunicato e alle parole utilizzate.

A questo punto, parte quello che sembra essere il ritornello, nel quale il cantautore sembra mettere le mani avanti, dicendo che quello che sta per affermare, per comunicare alla sua lei potrebbe sembrare banale: io credo che l’immagine che lui evoca per descriverla non lo sia affatto, e che sia invece estremamente romantica e poetica.

Lei è l’arcobaleno dopo il temporale, quindi qualcosa di colorato, magnifico e splendente, che porta con sé l’odore della pioggia appena caduta e i profumi della natura bagnata dall’acqua caduta dal cielo. Questa immagine va a ricollegarsi un po’ sia alla copertina del singolo, che alla parte finale del video di accompagnamento, in cui Matteo canta sotto la pioggia: il tema che fa da collante è quello dell’acqua, considerato come elemento naturale purificante, in grado di lavare via tutto ciò che appare brutto e privo di significato, per far apparire un meraviglioso arcobaleno.

E’ sufficiente che lei sorrida per fare in modo che il nostro autore trovi le risposte giuste a tutte le sue domande: un semplice sguardo della propria donna riesce a far tornare il sereno e a togliere tutti i tormenti dell’anima, riappacificandola con il mondo.

Matteo arriva quindi, come logica conseguenza di quanto affermato prima, a sperare che ciò che vorrebbe darle possa riempire il suo desiderio di amare senza confini, senza barriere, in modo spontaneo e naturale.

L’affermazione che fa in seguito è secondo me una cosa veramente splendida, perché paragona la propria lei ad un angelo, dato che le dice che merita il Paradiso più di tutte le altre persone: se la guarda negli occhi, la sua mente comincia a viaggiare senza soste, attraversando mondi luminosi e colorati con tutte le tonalità dell’arcobaleno, senza che nulla possa interrompere questo meraviglioso viaggio interiore.

La canzone prosegue poi con un’ulteriore strofa, nella quale l’autore continua a manifestare la propria ammirazione per la persona che gli ha dedicato molto del suo tempo, dicendole che lei presta sempre un’estrema attenzione ai propri progetti di vita, trattandoli come dei veri e propri gioielli, quindi come la cosa più preziosa che una donna possa desiderare e considerare.

Dato che sono così preziosi, lei cerca di proteggerli con tutta la propria forza, senza mollarli mai, segno questo di estrema tenacia e volontà.

Un’altra dimostrazione della grande personalità di lei è il fatto che non se la prende se per caso lui, in uno dei suoi momenti di sconforto, la offende e la ferisce, quando potrebbe benissimo sentirsi a pezzi, sentirsi privata del proprio orgoglio e della propria autostima.

C’è quindi una sorta di ammissione di colpa da parte di Matteo, che quasi vuole scusarsi con lei dei momenti in cui l’ha ferita: dice infatti che non riesce mai ad ammettere che lei è la persona più forte che lui abbia mai incontrato nella sua vita. Le immagini che ha snocciolato nei versi precedenti, comunque, lo aiutano in questo intento, perché sono molto poetiche ed evocative.

Lui cerca di riscattarsi, dicendo che la vuole realmente e fortemente ringraziare per tutto il tempo che ha speso per lui, ripetendo che le dedica la canzone, in segno di estrema riconoscenza.

Si ripete quindi il ritornello, con tutto ciò che di bello lei riesce ad evocare nella mente e nello spirito di Matteo: un arcobaleno dopo il temporale, un sorriso che sa rispondere ad ogni domanda, uno sguardo cha cancella la tempesta per far tornare il sereno.

Lui cerca di ringraziarla nel modo più bello ed efficace che conosce: vorrebbe darle qualcosa in cambio, qualcosa che sia in grado di colmare il suo enorme desiderio di amare. Il Paradiso è pronto ad accoglierla, e se la si guarda negli occhi la mente comincia a viaggiare, senza fermarsi mai.

Si crea poi il momento di sospensione di cui ho parlato in precedenza, che rende l’atmosfera della canzone ancora più dolce e romantica, anche perché il nostro cantautore afferma successivamente che vorrebbe prima o poi entrare nei sogni di lei: una volta dentro, non vorrebbe più uscirne, perché un’anima candida può fare solo sogni bellissimi.

Matteo esprime poi una preoccupazione, un dubbio, che non riesce a tenersi dentro: ha infatti paura che lei prima o poi possa decidere di abbandonarlo, cosa che lui non riuscirebbe a perdonarsi e che lo ferirebbe nel profondo, lasciando un segno difficile da eliminare e dimenticare.

Il brano si conclude poi ancora con il ritornello e le immagini da esso evocate, quasi a ribadire l’affetto sconfinato che lui prova per lei, e che vuole dimostrarle in ogni modo possibile.

Alla fine, ci resta un buon brano pop, con sonorità fin troppo perfette, mai rarefatte o grezze, ma sempre pulite e brillanti.

La voce di Matteo mi piace molto, perché la trovo molto espressiva, molto comunicativa, capace di dare una vivida rappresentazione dei sentimenti che lui sta provando e che vuole comunicare alla sua lei, dell’estremo bisogno che lui sente dentro di sé di ringraziarla per tutto quello che ha fatto per lui.

Dato che il messaggio che il nostro cantautore vuole comunicare è estremamente diretto, anche il video di accompagnamento della canzone si adegua a questa necessità: è presente solo lui su uno sfondo vuoto, che canta prima sotto un cielo sereno e poi sotto la pioggia: io considero l’acqua come un elemento in grado di togliere qualsiasi impurità, di lavare via tutte le cose brutte e tristi, perché niente la può fermare e nulla si può opporre alla sua forza.

La canzone può quasi essere cantata come una serenata, sotto la finestra della propria amata, e in questo mi ricorda un po’ il brano di Jovanotti “Serenata Rap”, in cui l’artista cantava in stile rap il proprio amore e il proprio affetto per la sua donna.

Credo che ci voglia molto coraggio ad esprimere tutto quello che Matteo ha comunicato nella sua canzone: questo va a rafforzare la sua posizione, perché una persona debole non sarebbe secondo me in grado di esprimere tutto quello che lui riesce a mettere dentro il suo brano. Sono convinto che questo gli vada riconosciuto e che possa spingere altri a fare lo stesso, aggrappandosi a chi gli vuole veramente bene ogni volta che si trovano in difficoltà e hanno bisogno di sostegno. Mi sento di ringraziare Matteo per aver dato l’esempio, e mi auguro che tanti altri facciano lo stesso: non mi stancherò mai di affermare che la musica è terapeutica.

 

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