Il nostro Michele ci regala una canzone intrisa di amore e romanticismo, dalle sfumature dolci e delicate, dall’incedere calmo e rilassato che a tratti si fa più robusto e forte, ma tenendo sempre come riferimento il rapporto amoroso, il coinvolgimento degli amorosi sensi.
Il nostro cantautore ci vuole spiegare che ogni volta che ci si innamora sembra essere la stessa, che le cose non cambiano, che i sentimenti restano inalterati e il coinvolgimento di testa e cuore è sempre molto forte e molto presente.
Alla fine, innamorarsi non è altro che un atto che si compie praticamente ogni giorno, perché lo sguardo sulla persona amata cambia costantemente, non è fisso nel tempo, ma passa attraverso diversi modi di considerare l’altro: ogni volta è così, come dice il titolo, perché ogni volta sembra essere come la prima volta, perché tutto quello che si è acquisito sembra scomparire improvvisamente, per far strada ad un nuovo e rinnovato modo di vedere la persona amata, come se questa fosse una presenza che fino a ieri quasi non si conosceva e che sulla quale si aveva uno sguardo diverso, che ad un nuovo incontro si rinnova, cambia connotazione, si sviluppa in modo differente.
Il bello dell’innamorarsi è che questo succede praticamente ogni giorno, ci dice Michele, perché ogni giorno si va a riscoprire la persona amata, trovando in lei o in lui delle sfumature di personalità, di carattere e di aspetto fisico che il giorno precedente non erano state considerate o comunque non erano state notate.
Il brano è essenzialmente di genere pop rock, con una chitarra che all’inizio ha un incedere lento e compassato, con degli accordi e degli arpeggi dolci e delicati, ma che poi, durante il ritornello, si fa più robusta e presente, quasi a sottolineare l’importanza del messaggio che viene fornito dall’autore.
La struttura melodica è molto essenziale, con la chitarra che accompagna la voce, un modo semplice di esprimere le proprie sensazioni ed emozioni, che riesce ad andare diritto al cuore e all’anima di chi ascolta, proprio perché questa essenzialità lascia ampio spazio alle parole e a ciò che Michele vuole comunicare e affermare.
Il testo fa immediatamente riferimento alla persona amata, perché essa è il centro focale attorno al quale ruota e si sviluppa l’intera canzone: il nostro autore afferma di averla vista dentro i propri occhi, come se fosse un riflesso che si va a proiettare nelle orbite oculari, come se fosse un’immagine che si è fissata a lungo e che quando si chiudono gli occhi appare come un’ombra, restando fissata nella memoria oculare della persona che ha guardato. Lei si trovava in un angolo buio, e questo fatto contribuisce a creare un’aura soffusa di mistero intorno all’apparizione della propria donna: lui dice di aver lasciato passare la neve e il sole, quindi i momenti più freddi e quelli più caldi del rapporto amoroso, con la convinzione che il giorno successivo sarebbe andato tutto meglio, per il verso giusto. La pazienza è una delle basi di un rapporto amoroso sincero, e il nostro Michele, stando alle sue parole, dimostra di averne avuta tanta, facendo trascorrere le giornate, con la consapevolezza che questa attesa sarebbe stata premiata nel futuro, con un pensiero positivo sul domani e su quello che potrà accadere.
A dispetto di tutto questo, il nostro cantautore afferma che ogni volta si ripete sempre la stessa storia, che ogni volta le cose vanno allo stesso modo, che incontrarsi ancora nel nuovo giorno che nasce è come rinascere, ritornare alla vita, avendo ancora molti giorni davanti a sé e la necessità di essere presente nei discorsi della donna amata, di essere considerato e voluto.
Michele poi ci trasmette un’immagine molto poetica, dicendo che lui ha bisogno di qualcuno che sappia credere al cielo, di qualcuno che abbia ancora la capacità di sognare ad occhi aperti e di credere che esista un’entità superiore che governa le nostre vite, e che attraverso i segni dati attraverso il cielo, ci comunichi dei messaggi da interpretare.
Questa persona, aggiunge il nostro cantautore, deve saper credere anche alle notti stellate, magari trascorse all’aperto a guardare gli astri, alle guance bagnate, magari perché si è pianto e si ha bisogno di conforto, e ad un bacio rubato, un momento di affetto che coglie di sorpresa e diventa bello proprio per questo: sono tutte immagini che mostrano dei momenti diversi di un rapporto amoroso, momenti che lo rendono completo e pieno di mille sfumature e sfaccettature, che siano dolci, buone o più difficoltose da affrontare, ma questo è il sale di un rapporto amoroso, che si sviluppa in mille diversi modi ogni giorno.
Viene poi riaffermato e sottolineato che ogni volta che i due innamorati si incontrano accade sempre la stessa cosa, come se fosse sempre la prima volta: ci si perde l’uno negli occhi dell’altro, mentre la vita scorre intorno a loro, ricordandogli chi veramente sono, cioè delle anime sole, solitarie.
Ciascuno dei due amanti ha bisogno di riscoprire l’altro ogni giorno, di ritrovare quello sguardo che ogni volta sembra essere il primo, per contrastare le durezze della vita, che li fa sentire soli, abbandonati da tutti, con il bisogno impellente di rispecchiarsi negli occhi dell’altro e di riscoprirne ogni giorno la rinnovata bellezza e purezza.
A questo punto, la linea melodica della chitarra si irrobustisce, così come il cantato, che diventa più robusto e struggente, arrivando ad esprimere quasi una sorta di disperazione latente che ha bisogno di essere esternata: la persona amata è vita, è tutto quello di cui Michele ha bisogno per vivere completamente e pienamente, e ogni volta questa situazione si ripete, perché il bisogno di rivedere e riassaporare l’altro riporta in vita i sensi assopiti dalla tristezza di sentirsi da soli nel mondo.
Nei versi successivi, con un ritorno alla strutturazione iniziale di voce e chitarra, Michele ci stupisce, perché chiede alla propria amata di non pensarlo più, di non pensarlo per niente, quasi che il solo pensiero di lui possa in qualche modo farle del male, e questo va un po’ in contraddizione con il bisogno di contatto reciproco espresso nei versi precedenti: il cantautore introduce due immagini forti, quasi che il rapporto amoroso generi spesso molta sofferenza oltreché gioia e vitalità, con lei che lo vede molte volte con lo stomaco in mano e la lingua fra i denti, quasi che lui possa essersi sentito male, inebriato dalle molteplici sensazioni che ha generato in lui il rapporto amoroso, con lo stomaco rivoltato e la lingua messa fra i denti, forse per evitare di dire qualcosa di compromettente, che percepiva nella sua anima e aveva voglia di esternare.
Ma poi, nonostante i dolori e le sofferenze, ogni volta si ricade nella stessa situazione, come se fosse un gioco con la vita e con il tempo: ci si innamora di nuovo appena ci si rivede, con il rimpianto rivolto ai momenti, agli istanti che non si sono potuti vivere perché non si trattava di istanti e di momenti veri e propri, ma forse solo di fugaci apparizioni e di rapide e fuggevoli sensazioni.
La canzone poi si conclude con quello che è a tutti gli effetti il ritornello, in cui Michele afferma varie volte che la persona che ama è vita per lui e che ogni volta è così, che ogni volta che ci si incontra è come ricominciare da capo una nuova esperienza, a dispetto di tutte le difficoltà, di tutti i dolori, di tutti i momenti in cui si è tentati di abbandonare, di lasciar perdere, di farsi sopraffare dal gioco eterno della vita, che ci ricorda chi siamo e di cosa siamo fatti.
Alla fine, ci resta un buon brano pop rock, che riesce a dosare bene le proprie parti più delicate con quelle più energetiche, con una linea melodica piuttosto essenziale, che lascia spazio alle parole, parole che il nostro Michele sa usare in modo molto efficace per esprimere sensazioni, stati d’animo, momenti diversi in una modalità molto poetica e pregna di immagini, di raffigurazioni, di similitudini, in grado di creare un’atmosfera a tratti delicata e a tratti più forte, rispecchiando alla fine quello che succede in un rapporto amoroso, che è appunto fatto di momenti e situazioni diverse fra loro.
L’affermazione centrale che viene fatta è che, nonostante tutto quello che può accadere, ogni volta che ci si incontra è come nascere di nuovo, è come innamorarsi per la prima volta, è come ritrovare nello sguardo dell’altro qualcosa di nuovo e attraente, che fa dimenticare tutto quello che è successo precedentemente, tutti i dubbi e le incertezze che hanno attanagliato la mente.
Michele mi sembra dunque un cantautore piuttosto bravo, capace di utilizzare le parole in modo non scontato, ma con lo scopo di creare immagini che si staglino vivamente negli occhi e nella mente di chi ascolta, restando impresse e generando un processo mentale di interpretazione e quindi sollecitando una riflessione.
Sono quindi curioso di recensire altre canzoni di questo nostro cantautore, per vedere se la sua vena poetica durerà nel tempo senza smarrirsi, se il suo perfetto utilizzo delle parole saprà ancora creare immagini intellegibili e capaci di far ragionare, se le sue convinzioni sull’amore subiranno dei mutamenti o resteranno inalterate, con il passare del tempo e dei giorni, con il passaggio attraverso ulteriori momenti della vita, belli o brutti che siano.
Intanto lo ringrazio per avermi offerto la possibilità di recensire questo suo pezzo, che mi ha fatto capire ciò che lui pensa dell’amore e mi ha fatto pensare intensamente, per capire se sono d’accordo o meno con il suo pensiero, stimolando in me una riflessione sul sentimento dell’amore, uno dei sentimenti più belli, ma anche più complessi della vita umana, fatto com’è di mille sfumature e sfaccettature.
Nonostante tutto quello che può accadere, ogni volta è così, è come se fosse la prima, si rinasce e si ritorna alla vita, è come se la persona amata appaia davanti a noi per la prima volta.
Sta a noi fare in modo che i semi che ha lasciato sul terreno Michele portino un buon frutto, non solo nella vita amorosa, ma anche in quella di tutti i giorni.